Microcosmo e Macrocosmo dovrebbero significare, in parole povere, un piccolo mondo e un grande mondo. Quali sono i confini, peraltro imperscrutabili, di queste due essenze, è senza dubbio difficile, anzi quasi impossibile classificare.  Ma in ultima analisi ognuno di noi da, a queste due parole, un significato che più gli aggrada. Prima di iniziare una trattazione che non vuole essere di filosofia, di religione né tanto meno di innovazione nel pensiero, premetto che è mia unica intenzione non portare alla convinzione di quanto da me asserito, ma portare, se mi riesce, alla riflessione, nel proprio “ego”, cioè senza studi post universitari di cattedratici e sommi saggi. La riflessione deve investire la nostra personalità, la nostra morale, la nostra preparazione umana, la nostra convinzione di fronte ai fatti salienti della nostra storia umana ( l’evoluzione, la scienza, la conoscenza, la società, il rapporto sociale, il tentativo di conoscenza dell’infinito, i limiti dell’essere umano, il sesso, il divertimento, i piaceri naturali e quelli artificiali ed artificiosi, l’amore, l’odio,  la solidarietà, la religione, il rapporto con l’aldilà, la sofferenza, la ricchezza materiale e la povertà spirituale, l’amicizia, l’ecologia, la globalizzazione e tutti quanti quei settori della nostra attività umana che ci accompagnano dal primo vagito all’ultimo respiro).  Sia ben chiaro che tutti questi fenomeni non possono essere avulsi dal rapporto con gli altri: cioè nel mentre la vita medesima è un fatto diciamo così sociale, la riflessione è un fatto puramente personale. Matematicamente dovrebbe essere la radice quadrata dell’insieme delle nostre conoscenze.  A questo punto dobbiamo ritornare sul concetto iniziale: io da un lato ed il mondo dall’altro.  I parametri di queste due entità viaggiano su linee parallele come i binari del treno.  Il mondo senza l’io sarebbe inutile, oltre che impensabile, l’io senza il mondo sarebbe inutile, oltre che impensabile.  Pensateci bene!!!  L’io ed il mondo come una coppia di fidanzati che ora sia amano appassionatamente, ora si odiano terribilmente, ora si baciano ed ora si prendono a schiaffi.  E’ un contrasto eterno che in Adamo ed Eva vede i due primi protagonisti sulla scena del mondo.  Ogni coppia di esseri viventi rappresenta un Adamo ed una Eva in versione aggiornata, attuale, che non comunicano più a gesti ma con gli SMS e con le E-Mail.  Evoluzione o involuzione dell’amore? Ritorneremo dopo aver allargato i concetti proiettandoli nello spazio e nel tempo.  Noi siamo cattolici,  ma in questa breve trattazione, che proponiamo non disdegnando  i benefici della tecnologia, vogliamo condurre avanti il discorso come laici liberi da convinzioni di religioni rivelate ma non omettendo una forma di religione naturale che dovrebbe essere alla base di ogni formazione culturale umana anche dei più accaniti atei o dei più convinti agnostici. E qui è d’uopo accennare alla tolleranza religiosa che non è debolezza di fronte al problema, ma anzi è forza di coesione tra esseri umani che la vedono in maniera diversa.  Un piccolo grande uomo, Giovanni Paolo II°, ha evidenziato al mondo intero questa grande forza interiore che è nello stesso tempo grande forza culturale, sociale, civile e religiosa, umana e solidale. La storia, inoltre, ci ha dimostrato e ci dimostra giorno per giorno, attraverso i mass media, che l’intolleranza porta alla violenza, alla guerra, alla povertà, materiale e spirituale), mentre la tolleranza porta al dialogo, alla solidarietà, al problema della globalizzazione come fenomeno positivo e non altamente negativo, come avviene in questi ultimi tempi in un mondo spesso egoista nel quale i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri.  La reazione di associazioni no-global, spesso anche violenta, sta portando gradatamente ad un dialogo mondiale nel quale non confluiscono più razze e religioni diverse, ma persone, esseri umani, di convinzioni diverse.  Questo è un fatto molto importante proprio perché ci fa capire che l’impegno sociale dell’uomo spesso è libero da convinzioni politiche, sociali, religiose, razziali. Sia ben chiaro che disapproviamo ogni forma di violenza  dei no-global, anzi delle “teste calde” che sono presenti in questi gruppi umani eterogenei, senza interessi materiali ma fermamente convinti nei diritti degli esseri umani in quando tali.  Noi speriamo e ci auguriamo che il loro intervento serva a rendere questo mondo migliore dove la parola fame e la parola sete possano essere cancellate definitivamente dal  dizionario umano. Soffermiamoci un poco sul valore della morale.  Anche a questo proposito va detto che  esiste la morale singola e la morale universale.  Le delimitazioni, i confini ed i paragoni sono alquanto difficili.  D’altro canto anche gli stessi filosofi hanno concetti molto diversi sulla morale.  Io penso che ci dovrebbero essere dei punti di incontro tra la morale del singolo e la morale dell’universo.  Consideriamo, a questo punto, l’opera del terrorismo come arma essenziale di guerriglia spietata ed i cosiddetti kamikaze, che decidono di sacrificare la propria  esistenza terrena  in un estremo sacrificio che costa loro la vita e per di più costa la vita a tante persone innocenti colpevole solo di trovarsi in un posto sbagliato al momento sbagliato. Naturalmente sotto ogni azione umana esiste una certa base ideologica, una certa convinzione di carattere politico-sociale ed etico-religiosa che porta a sacrificare la propria esistenza terrena in cambio di vittime, da loro sacrificate, che dovranno servire come incentivo alla moderazione di certe azioni che, per la verità, trovano, in fin dei conti, qualche larvata giustificazione.  Sia ben chiaro che noi condanniamo il terrorismo di qualsiasi forma e di qualsiasi colore, politico o religioso che sia.  Ma in molti casi, a mio avviso, rappresenta l’ultima spiaggia per esseri umani e gruppi di esseri umani a cui l’acqua, come suol dirsi, è già arrivata alla gola.  Proprio per questo sto incominciando a simpatizzare, con somme cautele, coi no-global, ma solamente con quelli pacifici e non quelli che usano la violenza sovente non per fini etico-sociali, ma per fini politici se non addirittura settari.  Si dice che la storia non è fatta coi se… ma pensate un poco quale cambiamento avrebbe potuto avere la storia della Seconda Guerra Mondiale se il pacifico popolo degli Ebrei avesse voluto, e potuto, usare l’arma del terrorismo nei confronti dei razzisti!  Perciò quando parliamo di popoli oppressi informiamoci prima del grado della loro oppressione; quando parliamo di popoli schiavi informiamoci prima del grado della loro schiavitù; quando parliamo di popoli  in via di estinzione o addirittura estinti informiamoci prima degli eccidi che sono stati commessi dai dominatori cosiddetti civili.   L’eccidio dei popoli del Sud America, dopo la scoperta di Colombo, rappresenta uno dei più vergognosi episodi operato dagli Spagnoli (popolo cattolicissimo!!!) nel sedicesimo e diciassettesimo secolo.  Lo sterminio degli Incas e degli Atzechi, che è stato presentato alla storia come azione promossa da un popolo civile colonizzatore di un popolo incivile, è un FALSO STORICO.  Perché i civili erano loro, popolo pacifico e tranquillo, che se ne stavano nella loro terra per cavoli loro senza disturbare nessuno, e certamente non noi, popolo cattolico, incursore, dominatore, presunto colonizzatore, criminale ed assassino, usurpatore della loro cultura e della loro civiltà. Dopo aver depredato questi popoli pacifici ed innocenti, dopo averli assassinati, decimati coi più atroci sistemi, caricarono sulle navi non la loro ricchezza spirituale, la loro civiltà, la loro cultura, le loro innovazioni, le loro opere d’arte.  Ma solo l’oro…l’oro da fondere in lingotti… l’oro e l’argento per rendere più ricchi i regnanti ed i nobili parassiti di Spagna.  Ma la triste vicenda dello sterminio in massa non è ancora finita.  E’ solo di pochi decenni fa la notizia che interi villaggi di Indios dell’Amazzonia sono stati sterminati con una grossa partita di zucchero avvelenato.  Dopo questo atroce assassinio di massa entrarono in funzione le ruspe per compiere un altro delitto: questa volta di carattere ecologico. La distruzione di una parte della più fertile riserva di ossigeno del pianeta: la foresta dell’Amazzonia.  E tutto questo sempre nel nome del  dio denaro.   E l’epopea degli Indiani dell’America del Nord dove la mettiamo?  Sono stati decimati, rinchiusi in anguste ed infertili riserve come animali in gabbia, come rei confessi di atroci delitti.  E poi sono stati sterminati a centinaia, a migliaia.  Ed i films westerns??? Tutte stronzate, falsi storici, offesa ad un popolo che è stato scacciato barbaramente dal suo territorio, privato dei suoi averi, dei suoi totem  perché al loro posto dovevano entrare altri totem.  Ma quali erano quelli veri? Quelli che loro avevano eretti al centro della loro tribù, attorniati da semplici capanne a forma conica fatte con la pelle dei bisonti, oppure quelli che li sostituirono dopo in edifici in muratura chiamati chiese?   Ma ritorniamo alla Seconda Guerra.  Premettiamo che la guerra, come forma di violenza collettiva, quando è di carattere oppressiva, e di rimando, ancora violenza collettiva, quando è di carattere difensivo, è una cosa stupida…ma talmente stupida, che se uno fosse in grado di fare una obiettiva analisi storica, arriverebbe senza dubbio alla conclusione che, in fin dei conti, se ne poteva fare veramente a meno.  Se si considera, infine, che i miliardi spesi per gli strumenti bellici potevano  benissimo servire per combattere la fame nel mondo, le malattie, la povertà, l’ignoranza ed il degrado ambientale, si giunge ad una sola conclusione.  BISOGNA RIVEDERE LA STORIA CON UNA OTTICA DIVERSA.  Spogliandoci, cioè, da ogni pregiudizio di ordine politico, sociale, religioso, razziale, campanilistico.  La storia va rivista senza pregiudizi e senza speculazioni, senza ipocrisia, ammettendo le proprie colpe, come ha fatto il Piccolo Grande Papa Giovanni Paolo II°, come ha fatto la sinistra politica, come ha fatto il centro cattolico, come ha fatto la destra con il recente intervento del loro leader in Israele.  Certamente non è facile dare un giudizio obiettivo all’operato storico.  Ma un giudizio oculato, onesto, scevro da condizioni personali e personalistiche, bigotto o falso marxista, se non nella sua pienezza può senza dubbio rasentare l’obiettività.  E questo, a nostro avviso, è già molto, perché i falsi storici sono molti, sono tanti, sono terribili.  La guerra dell’uomo onesto, iniziata ai primordi della storia, quando per comunicare da una parte all’altra di un ristretto spazio di territorio occorreva  il colombo viaggiatore o il corriere a cavallo, continua oggi, agli albori del TERZO MILLENNIO, con nuove tecnologie, nuovi mezzi informatici: la radio, la televisione, il telefono, il fax, il giornale, internet, ecc.  Ma anche a questo proposito bisogna parlare di un  USO ETICO dei mezzi di comunicazione e, nel nostro caso, di internet.  Ci sta chi usa questa grande innovazione tecnologica per gettare un messaggio positivo ( come il nostro…scusate se siamo un poco presuntuosi!) ma ci sta pure chi fa di questo prezioso strumento un’arma terribile per gettare un messaggio negativo.  I siti porno, quelli dei pedofili, quelli della prostituzione, quelli dei malviventi, quelli dei traffici di organi umani clandestini… A questo punto sembra giunta l’ora di tirare le prime somme.  Noi, anzi io, CATELLO NASTRO, oramai giunto sul viale del tramonto della mia esistenza terrena, decido di gettare un messaggio al mondo… non sono un pazzo o un maniaco, credetemi. La mia storia la potete leggere sui miei libri o sul sito internet  www.catellonastro.it , sul quale verrà incluso questo messaggio. Sono un essere normale che ha lavorato di giorno e studiato di notte, che è nato scugnizzo ed è  diventato cavaliere al merito della Repubblica Italiana, che ha fatto sempre (o quasi!!!) il suo dovere, ma che nella sua vita non ha mai avuto padroni e mai avuto schiavi.  Un uomo libero, insomma.  La libertà è alla base essenziale della nostra vita terrena.  Essa ci permette di ragionare con oculatezza senza alcun condizionamento di qualsivoglia genere. Nella mia vita ho conosciuto gente di ogni genere, di quelli che dovrebbero entrare nella casistica dei positivi, di quelli negativi.  Mi sono comportato sempre liberamente, con schiettezza, con naturalezza. Sono stato minacciato, sono stato maltrattato, una volta sono stato anche malmenato… ma sono contento lo stesso.  La mia parte l’ho fatta. Le mie battaglie le ho portate avanti sempre con coraggio( non sempre molto, per la verità!) ma sempre con convinzione di fare qualcosa di buono per gli altri.  Ed a proposito degli altri penso che prima di arrivare a giudicare gli altri, dovremmo giudicare noi stessi, guardarci profondamente nello specchio dell’anima, chiederci il perché del nostro ruolo, della nostra presenza nell’universo, pesare sulla bilancia delle nostre cognizioni sul dualismo degli opposti: il bene ed il male, il positivo ed il negativo, l’amore e la violenza, la pace e la guerra, la ricchezza spirituale e quella materiale, il consumismo e la fame, la globalizzazione giusta e quella ingiusta,la prevenzione e la repressione, la premiazione e la punizione, l’egoismo e l’altruismo, la tolleranza e l’intransigenza, la vita e la morte, il giudizio degli uomini e quello di Dio. Solo in questa visione, a mio avviso, si può arrivare a capire non solo il grande messaggio della religione rivelata, ma anche, con la giusta dose di fede, il grande messaggio della religione naturale.  In tutto questo, il grande protagonista sarà sempre lui: IL LIBERO ARBITRIO.  Quella bistrattata entità che ci consente di gestire la nostra piccola persona nel grande universo per trasformarla in grande persona nel piccolo universo. IL MICROCOSMO NEL MACROCOSMO O IL MACROCOSMO NEL MICROCOSMO.  A noi la scelta.  Buona scelta a tutti e grazie per avermi letto.

 

                                                                                           Catello Nastro

 

P.S. Se volete potete pure divulgare quanto sopra scritto. Anche senza citare il mio nome. Basta far volare il pensiero.